Domani, 11 settembre 2022, don Roberto lascerà la parrocchia di Sandrà dopo 7 anni di servizio.
Il Vescovo l’ha chiamato all’incarico di Canonico presso la Cattedrale di Verona e cambieranno tante cose per don Roberto, ma anche per tutti i suoi parrocchiani.
Fare un bilancio in questi casi è d’obbligo, ma molto difficile: si potranno dire tante cose, ma tante se ne dimenticheranno, anche perché una delle sue caratteristiche è quasi una timidezza che lo porta a non essere mai invadente in nessuna situazione.
Vogliamo parlare del rapporto con i bambini? Be’, vedere i più piccoli dai banchi davanti salutarlo con la manina appena entrava in chiesa per dire messa, valeva l’intera omelia! E durante la preparazione alla Prima Comunione: tutti i bambini intorno all’altare per vedere da vicino il rito della Consacrazione. Sarebbe piaciuto anche a me, quando ero piccolo…
Ma questa è stata la sua misura: attenzione alle persone, senza sentirsi mai e senza mai farlo sentire, il Monsignore che è, e nemmeno il Parroco.
E la Parrocchia lo accolse con gioia e credo anche che riuscì a stupirlo: c’era tanta voglia di fare e di dare una mano che, spesso, si deve essere chiesto chi era la gente che riempiva le sale parrocchiali.
Parlando con la gente del paese si raccolgono storie e notizie che non sono mai state raccontate, comportamenti e attenzioni che si sono svolte nel silenzio.
Ci ha fatto conoscere un nuovo stile di omelia: i concetti essenziali spiegati in poche parole che aprivano orizzonti nuovi, forte della sua conoscenza ma attento a farsi capire anche dai “piccoli”. E senza stufare nessuno con discorsi lunghi, involuti, che non portano da nessuna parte.
Be’, come concludere? Buon lavoro, don Roberto! E non dimenticare il tuo modo di essere pur nella diversità dell’incarico.